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Diabete? La prevenzione inizia a colazione

Diabete

Livelli di zucchero nel sangue più alti se si salta la colazione

Colazione e prevenzione – Arrivare digiuni all’ora di pranzo è sconsigliato, ma secondo una recente scoperta dell’Università di Tel Aviv saltare la colazione può essere addirittura rischioso, soprattutto per chi soffre di diabete di tipo 2. Lo studio, condotto dagli esperti dell’Università israeliana e pubblicato sulla rivista scientifica Diabetologia, ha dimostrato che chi soffre di diabete, non facendo colazione, registra importanti picchi di zucchero nel sangue e danneggia così la risposta insulinica per tutto il resto della giornata.

La ricerca, condotta su 18 persone affette da diabete mellito non insulino-dipendente con età compresa fra i 30 e i 70 anni, ha evidenziato che consumare un pasto energetico al mattino e stare leggeri la sera è uno stile alimentare che aiuta il controllo glicemico e riduce i rischi di complicanze in questo genere di diabete.

A spiegarci il perché è una delle autrici dello studio, la professoressa Daniela Jakubowicz del Wolfson Medical Center dell’Università di Tel Aviv in Israele, che afferma: “Alla base della miglior tolleranza al glucosio dopo una colazione molto energetica piuttosto che dopo una cena di identico apporto calorico sembrano esserci anche i meccanismi legati all’orologio biologico che porta ad una maggior risposta mattutina delle cellule beta del pancreas che producono insulina e ad un maggior assorbimento del glucosio mediato dall’insulina da parte dei muscoli, oltre ad un ridotto catabolismo dell’insulina da parte del fegato”.

Colazione da re…cena da povero! – A confermare i dati è anche una ricerca pubblicata su Science secondo cui il momento in cui si mangia conta più di ciò che si mangia, in pratica mangiare di più nelle ore diurne che in quelle serali oltre a migliorare la qualità del sonno, ha effetti positivi sul controllo del peso e diminuisce il rischio cardiovascolare. Insomma, chiunque è attento al benessere e voglia fare prevenzione, dovrebbe ricordare il vecchio adagio che recita “colazione da re, pranzo da principe e cena da povero”.

Fonti – La Stampa

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