| Autore | Categoria scene da una colazione

Biscotti e poesia

Da Prevert a Gozzano, quando la colazione  diventa letteraria

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Colazione in versi – L’aroma della moka, l’inconfondibile profumo dei biscotti preferiti, i piccoli gesti che compiamo a tavola al mattino, fanno della colazione un momento carico di poesia e lirismo: oggi a colazione latte, versi…e biscotti! Perché se è vero che c’è tanta poesia a colazione, c’è anche tanta colazione nella poesia e nella letteratura di tutti i tempi.

I più attenti ricorderanno sicuramente la Prima colazione di Jacques Prevert, poesia sospesa fra sensibilità Crepuscolare del quotidiano e il verso breve, in cui caffè, latte, zucchero, insieme ai gesti quasi meccanici del mattino, sono i veri protagonisti e diventano parole fra due interlocutori silenziosi: Lui ha messo/ Il caffè nella tazza/Lui ha messo/Il latte nel caffè/Lui ha messo/ Lo zucchero nel caffellatte (…) E se n’è andato/ Sotto la pioggia/ Senza parlare/Senza guardarmi.

E come dimenticare il buon aroma del caffè che si diffonde nell’aria ne La Signorina Felicita ovvero la Felicità? Nel poemetto di Gozzano, il caffè è l’odore del risveglio e riempie di profumo il pensiero dell’innamorato: A quest’ora che fai? Tosti il caffè/, e il suo buon aroma si diffonde intorno? E passando dalla poesia alla prosa, non si possono non citare i prodotti da forno più letterari di tutti i tempi, le  madelaine, i morbidi dolcetti della memoria, “le maddalene” francesi rese famose dalla Recherche di Proust e  dal tè della domenica mattina dalla zia a Combray, in grado al primo morso di risvegliare nel protagonista i ricordi e le sensazioni dell’infanzia.

 Colazione, biscotti e  letteratura – Non solo latte e caffè, non solo  madelaine.  In tempi più recenti e ad altre latitudini, infatti, Haruki Murakami ha decretato la rivincita dei biscotti; in Norvegian Wood-Tokyo Blues arriva a scrivere che la vita è una scatola di biscotti, mentre l’amato-odiato Fabio Volo fa della tavola della colazione il set perfetto per una dichiarazione d’amore in cui il protagonista del romanzo affida a un post-it, attaccato a un sacchetto di biscotti, i propri pensieri: Tu sei tutto ciò che prima non sono mai riuscito a dire, mai riuscito a vedere, fare, capire. Finalmente sei qui… ho aspettato tanto. Ci vediamo stasera.

Spostandosi qualche emisfero letterario più in là ci viene incontro Eugenio Montale con Verso Vienna, il poetico racconto di viaggio da Le Occasioni, in cui la descrizione di una facciata barocca dal colore biscottato e dalle fattezze leggere, come un  dolce di albumi montato, ricorda da vicino l’immagine della colazione: di schiuma e di biscotto e (…) tavole imbandite coperte di foglie e zenzero.

Come nell’incontro ravvicinato fra la panna e il cacao dei biscotti, il tuffo pieno di gioia del frollino nel latte e le stelle di zucchero, infatti, la vera poesia è nelle piccole cose che non ti aspetti, fin dal mattino.

 

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