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Fette biscottate, biscotti, latte, caffè: viaggio nella la storia degli alimenti simbolo della colazione degli italiani

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Chi ha inventato il cappuccino? Quando abbiamo iniziato a consumare i biscotti? Ripercorriamo insieme la storia della colazione italiana, attraverso i prodotti che sono i protagonisti oggi della tavola al nostro risveglio.

#1 Il latte come alimento? Nasce nella notte dei tempi – La storia del latte? È legata a quella dell’uomo da tempi remotissimi, fin da quando ha iniziato ad addomesticare gli animali e in seguito ad allevarli. Già 8000 anni fa in Mesopotamia si tentava di addomesticare animali da latte e da allora è utilizzato nella nostra alimentazione. Innumerevoli i benefici tanto che era largamente usato nella medicina antica e medievale per lenire i bruciori di stomaco. E oggi?  Se nell’antichità era disponibile solo appena munto, oggi troviamo un latte per ogni esigenza: non solo fresco o a lunga conservazione, ma anche microfiltrato, e poi intero, scremato o parzialmente scremato. Esistono versioni senza lattosio e latti speciali, con aggiunta di calcio e vitamina d, di fibre o omega 3.

#2 Il caffè: la “bevanda nera” più famosa al mondo – Le grandi scoperte sono spesso frutto di errori o di eventi fortuiti, proprio come quella del caffè. Secondo la leggenda, tutto ebbe inizio nel IX secolo, in Abissinia, l’odierna Etiopia. Un pastore che viveva nella provincia di Kaffa si stupiva del fatto che le sue capre non riuscissero a dormire la notte. Non sapendo cosa fare, si rivolse ai religiosi di un vicino monastero, che svelarono l’arcano: alle capre piaceva mangiare i frutti simili a ciliegie di una strana pianta: l’arbusto di caffè. Spinti dalla curiosità scientifica, i monaci prepararono un infuso con queste bacche e dopo aver bevuto la bevanda si sentirono pervasi di energia. Da allora la “bevanda nera” conquistò dapprima i Paesi islamici e poi il resto del mondo, fino a diventare la bevanda più popolare del pianeta dopo l’acqua.

#3 I biscotti e il mito del “panis biscoctus” di Giasone – Il termine biscotto deriva dal latino “panis biscoctus”, letteralmente pane cotto due volte. La tradizione racconta che Giasone, uno dei mitici argonauti, stava preparando la spedizione per andare a cercare il vello d’oro. Incaricò il suo cuoco di preparare i pani da imbarcare, che sarebbero serviti come scorte durante il lungo viaggio. Il cuoco, dopo aver infornato i pani, si addormentò. Rimasti troppo a lungo nel forno, i pani si ridussero in volume, diventando sottili e friabili. Nonostante l’infornata sbagliata, Giasone decise di portarli comunque con sé. Quello che era stato un errore si era rivelata invece una scelta vincente: era nato il biscotto!

#4 Le fette biscottate arrivano dai prussiani – Leggere e fragranti le fette biscottate sono tra gli alimenti sulle tavole degli italiani a colazione ma quando e da chi furono inventate? Dobbiamo risalire nella Prussia dell’Ottocento ed in particolare in un momento in cui la comunità mennonita aveva necessità di risparmiare e di evitare sprechi, oltre che avere un prodotto che si potesse conservare a lungo nel tempo. Nacquero così le fette biscottate: proprio come i biscotti, si tratta di fette di pane cotto due volte che dura nel tempo che i mennoniti, una comunità religiosa, dalla Prussia portarono in varie parti del mondo, in particolar modo in USA, Canada, Sud America. Agli Stati Uniti spetta il merito di aver reso le fette biscottate un prodotto di largo consumo e realizzato su scala industriale.

#5 La crema spalmabile: dal Piemonte alla conquista del mondo – Amata da grandi e piccini, la crema spalmabile alla nocciola nasce dopo la seconda Guerra Mondiale ad opera di un pasticciere piemontese. La sua primissima versione è diversa da come la conosciamo oggi: si trattava infatti di una pasta dolce con nocciole, zucchero e il poco cacao disponibile a quel tempo, con la forma di un panetto, in modo da poterla tagliare e gustare su una fetta di pane. Da allora la crema spalmabile alla nocciola ne ha fatta di strada e oggi ha un successo globale, tanto che se si mettessero in fila tutti i vasetti prodotti in un anno si arriverebbe ad una lunghezza pari ad 1,8 volte la circonferenza terrestre.

 

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