| Autore | Categoria scene da una colazione

Tutte le ciambelle riescono con il buco

Dal Suavillium ai biscotti della colazione ecco la storia iconica della ciambella

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Cymbula o Suavillum? – La geometria la definisce una forma omeomorfa (dal greco homoios, simile e morphe, forma) per i golosi è il prodotto da forno dalla forma semplicemente perfetta, che si chiami ciambella, ciambellina o biscotto da tuffare nel latte al risveglio. Etimologicamente il nome ciambella sarebbe da ricondurre al latino cymbula, barchetta, secondo altri invece individuano l’antenato della ciambella nel suavilum o savillum di cui parlava Catone una sorta di focaccia suavis, cioè dolce al gusto, a base di farina, formaggio, uova e miele.

Regione che vai, ciambella che trovi – Superando il tempo e lo spazio, la tradizione italiana, da Nord a Sud, non lesina di certo sulle varianti di quello che è diventato un prodotto da forno iconico: di frolla o salato o lievitato. In Trentino, ad esempio, la ciambella dolce è kiechl, in Toscana è ovviamente ciambella ma anche ciorchiedo e nel lucchese è il bombolone, mentre in Campania è la zeppola. Il primato delle varianti lo detiene sicuramente il Lazio:al mosto, all’acqua, all’anice, salate all’uovo…  E in Romagna? Le ciambelle sono senza buco! Fatta eccezione del forlivese e le zone limitrofe, la ciambella è infatti un dolce a forma di panetto.

Ciambelle di frolla a colazione – Nel tè, nel latte, con un succo d’arancia, le ciambelle che ci fanno iniziare bene a colazione sono quelle con il gusto rassicurante della panna e della friabilità dei biscotti di sempre; un gusto semplice, iconico che invita all’inzuppo e ricorda le colazioni a casa dei nonni o i momenti più belli del risveglio. Come la sua forma circolare ci ricorda è perfetto così, basta a se stesso…a patto che il buco sia regolare per favorire il morso e l’impugnatura tattica.

A noi le ciambelle piacciono così, fin dalla colazione…e a voi?

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