Poco appetito al risveglio? i 3 consigli della psicologa
I consigli e i suggerimenti della psicologa Viviana Finistrella
Colazione? Sì, grazie –Il risveglio è un momento delicato e ognuno ha il suo modo di affrontarlo, in particolare per i bambini. Spesso accade però che l’inappetenza, le distrazioni e i ritmi frenetici possano rovinare il momento della colazione. Ecco i tre pratici suggerimenti della psicologa Viviana Finistrella per viverla al meglio.
1) Prima è meglio – Vale per i grandi ma soprattutto per i piccoli: dormire bene, per svegliarsi meglio. Per quei bambini che proprio non ne vogliono sapere di mangiare qualcosa a colazione, è importante verificare le loro ore di sonno e a che ora si svegliano.“Verificate la sveglia mattutina – commenta la psicologa – per molti bambini il momento della colazione è troppo veloce e avrebbero bisogno di più tempo per riprendersi dal sonno notturno: puntare la sveglia 10-15 minuti prima può essere importante per dargli modo di carburare.” Fondamentale poi assicurarsi che abbiano le giuste ore di sonno: “spesso i bambini italiani vanno a letto troppo tardi, a differenza di altri paesi europei, e questo influisce di conseguenza sulla colazione della mattina e sui ritmi di tutta la giornata. I bambini piccoli dovrebbero dormire almeno 8-10 ore per notte.”
2) Vista e gusto – Una componente molto importante per invogliare anche i più restii a fare colazione è la ritualità, un gancio importante soprattutto con i bambini : “preparare insieme la tavola la sera prima, scegliere come disporre tazze e cucchiaini e renderla piacevole con tovagliette colorate sono tutti aspetti che influiscono positivamente sui bambini (ma anche sugli adulti). Vedere una tavola apparecchiata e allegra invita a sedersi, dà una spinta iniziale al bambino riluttante.” Un altro aspetto sottolineato dalla psicologa è quella dell’educazione al gusto, fondamentale fin dalla giovane età: “L’educazione al gusto e quindi anche fare volentieri la colazione, come per altri pasti, passa anche per altri elementi sensoriali, come quello visivo e olfattivo: il bambino deve percepire la colazione come un piacere. Mai mettergli davanti qualcosa e spingerlo a terminarlo, come se fosse un compito, si otterrà solo l’effetto opposto.”
3) Sì, alla sperimentazione – Alcuni sono molto legati alla routine e sono riluttanti ad abbandonare il biscotto preferito e a provare qualcos’altro. “Se la colazione scelta è comunque nutrizionalmente valida si può lasciar correre durante la settimana, ampliando magari la scelta di prodotti. Nel weekend invece si può puntare su una maggiore esplorazione. Il fine settimana, che rappresenta un momento di rottura rispetto alla routine, di maggiore rilassatezza per tutti i componenti della famiglia, è un buon momento per introdurre le novità e provare nuovi sapori e consistenze, che gradualmente possono entrare anche nell’alimentazione quotidiana.