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Colazione: ecco perché è meglio farla “slow”

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Breakslow, i benefici di una colazione lenta –  Il Covid ha certamente stravolto le nostre abitudini di consumo, ma anche i ritmi delle nostre stesse vite, talvolta portando numerosi cambiamenti con l’aumento di ansie e incertezze. Ma non tutto il male viene per nuocere. Il protrarsi dell’impossibilità nel tornare al solito tram-tram ci ha permesso di mutare non solo le consuetudini a cui eravamo affezionati, ma anche quelle poco salutari. Pian piano abbiamo ricominciato ad apprezzare la riscoperta della lentezza, della riflessione mattutina, del godersi il profumo del caffè e la compagnia a tavola. Sono diverse le evidenze scientifiche che sottolineano l’importanza di dedicare almeno 15 minuti a momento della colazione: ne giova l’umore, la complicità in coppia e il dialogo in famiglia. Mica male no? Prima dell’era Covid, il tempo dedicato alla prima colazione per gli italiani era, infatti, in media 10 minuti, per alcuni addirittura 5 (dati Osservatorio Doxa/Unionfood “Io Comincio bene”). Il classico caffè al volo che lascia un buco nello stomaco a metà mattina e rischia di essere riempito casualmente e voracemente dalla prima cosa che capita a tiro.

Elogio della lentezza – La parola alla dottoressa Paola Medde, psicologa e coordinatrice del Gruppo di Lavoro di “Psicologia e Alimentazione” Ordine Psicologi del Lazio, conferma quanto conta rallentare a colazione, con tanti consigli per passare dalla teoria alla pratica. “Non significa necessariamente ‘svegliarsi all’alba’ ma lasciare un giusto tempo, 10-15 minuti, che aiuti a rendere meno traumatico attivarsi, per dare il via ad una nuova e lunga giornata. Prendersi del tempo, come quello destinato alla colazione, può aiutarci ad affrontare la giornata in modo più attivo e soprattutto sereno. Il ritmo naturale del nostro corpo non contempla risvegli bruschi e preparazioni veloci, procedendo per piccoli passi, cambiando in modo graduale le nostre abitudini. Per esempio iniziando ad anticipare l’orario del risveglio e preparando la tavola con dei biscotti o dei prodotti da forno e una bevanda, non servono preparazioni elaborate, ma sarà sufficiente a stimolare l’appetito.” Anche se con lo smart-working forse tutto sembrerà più naturale, potendo dedicare tutto il tempo recuperato dal percorso casa-ufficio a impostare nuove abitudini di “risveglio lento”.

Fa bene a sé stessi e a chi ci sta intorno – La mattina non tutti abbiamo voglia di parlare. Ma in famiglia non sono necessari grandi discorsi, basta anche solo incrociare gli sguardi mentre si sorseggia dalla tazza e si sgranocchia un biscotto. “Iniziare col piede giusto rappresenta un modo per essere presenti nella mente dell’altro durante la giornata – spiega la psicologa – diversamente dalle conversazioni durante il pasto serale, che spesso consistono in un semplice resoconto di fatti spesso disturbate dal sottofondo della tv, il pasto condiviso della mattina offre un contesto ottimale per la condivisione di idee.” Senza contare che fa bene al proprio organismo: facilita i processi digestivi e permette un miglior assorbimento dei nutrienti. Senza trascurare l’aspetto umorale, contribuendo a caricarci con un mix di energia positiva, spesso contagiosa e duratura per tutta la giornata.

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