| Autore | Categoria scene da una colazione

Il piacere di goderti l’attesa

C’è un momento della giornata in cui non solo è legittimo rimandare le decisioni senza sensi di colpa ma è fortemente consigliato per “cominciare bene”. Semi-addormentati davanti al caffè o iperattivi fin dal primo trillo della sveglia, poco importa, il segreto di un buon risveglio sta nel godersi l’attesa e la dolcezza uniche della prima colazione, il resto può aspettare. Almeno un quarto d’ora.

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Il momento del risveglio è il luogo emotivo nel quale ci si riprende i propri spazi: i ritmi frenetici del lavoro, dello studio, della gestione della casa possono attendere. Anche per questo è sconsigliato fare colazione frettolosamente al bancone del bar, con l’orologio sotto agli occhi e la testa già impegnata nelle attività quotidiane (non ci basta  correre tutto il giorno?!)

 

Davanti alla tavola apparecchiata, ai profumi e alla dolcezza della prima colazione, infatti, non c’è emergenza che tenga. E l’attesa della giornata che inizia diventa un vero piacere.

Per questo è sempre meglio consumare il primo pasto della giornata a casa, prendendosela comoda (almeno 15 minuti), scoprendo ogni giorno un nuovo ingrediente, giocando con le consistenze, i profumi e i colori degli alimenti: la pastosità di una crema, il rumore della “croccantezza”, tipico di un biscotto o di una fetta biscottata, la morbidezza di una merendina.

 

I pigri del risveglio e i più lenti a carburare possono ricorrere a piccoli stratagemmi per godere a pieno della dolcezza del mattino senza traumatiche accelerazioni, come ad esempio apparecchiare la tavola e preparare gli ingredienti la sera prima.

 

Via libera ai prodotti da forno, biscotti, cereali, frutta, yogurt, crema spalmabile alla nocciola ma senza dimenticare che chi inizia bene lo fa con un sorriso. Parola dell’antropologo Sergio Grasso che afferma: “La dolcezza, tipica della nostra prima colazione (…) è il volto del sorriso, un momento di confronto, condivisione, dialogo”.  Perché rinunciare?

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