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Colazione con la Befana

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Curiosità, tradizioni e riti dell’ultima festività natalizia

La Befana tutte le feste porta via – Ultimo giorno delle festività natalizie, prima del rientro a scuola o al lavoro, ma anche un giorno all’insegna delle sorprese, dei dolci e del risveglio in famiglia. Anche se siamo un po’ cresciuti, appena svegli ci precipitiamo a vedere cosa ha lasciato per noi la vecchia signora nella calza vicino al caminetto…e non manca mai un pezzo di carbone! Ma quali sono le curiosità e le tradizioni legate a questa festa amata da grandi e piccini?

Al tempo dei nostri nonni la Befana si aspettava appendendo un calzettone fatto a mano con i ferri dalle donne di casa con la speranza di trovare al risveglio mandarini, caramelle d’orzo fatte in casa, castagne e frutta secca. I più fortunati ricevevano piccole bambole di stoffa mentre chi non si era comportato bene durante l’anno, aveva in dono carbone, cenere, cipolla, aglio e carote. Per tutti era l’occasione per festeggiare in famiglia e mangiare insieme quelle che erano rare leccornie durante l’anno: frittelle, noci, castagne.

Da Epifàino alla “cenere e carbone”– In origine, fra il X e il VI sec. A.C. – prima di diventare la festa delle vecchie signore che di notte girano sulla scopa con le scarpe rotte, portando dolci o carbone ai bambini – la festività era connessa ai riti propiziatori pagani legati all’agricoltura e al ciclo delle stagioni.

Presso gli antichi romani la notte dell’Epifania coincideva con la dodicesima notte dopo il solstizio d’inverno e celebrava la morte e rinascita della Natura; un’altra ipotesi la collegherebbe invece alla festa in onore di Giano e Strenia durante la quale si scambiavano regali.

Anche nella mitologia germanica non mancano figure femminili legate all’inverno come Holda e Berchta, personificazione della stagione più fredda.

Secondo una tradizione di ambito cristiano del XII secolo, i Re Magi diretti a Betlemme per portare doni a Gesù Bambino, non trovando la strada chiesero informazioni ad un’anziana signora. La Chiesa nel tempo arrivò a condannare l’antica figura pagana ma assorbì gradualmente la tradizione in un dualismo tra bene e male. E il carbone spesso associato agli olocausti rituali delle tradizioni precedenti nell’ottica della morale cristiana divenne simbolo-punizione da mettere nella calza di chi non si era comportato bene.

 

Voi cosa avete trovato nella vostra calza questa mattina?

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